martedì 20 maggio 2014

PARLIAMO DI PRELIMINARI...MA NO, COSA AVETE CAPITO?

Ma no, non quei preliminari! Mi riferisco a quelli che uno scrittore deve - o dovrebbe - fare prima di iniziare a scrivere un libro. Parlo del lavoro di ricerca, in altre parole, che potrebbe sembrare qualcosa di molto impegnativo e intellettuale, difficile come una tesi di laurea (per alcuni autori di alto profilo lo è di certo), ma che in realtà, per me, è solo puro divertimento. Vivo il lavoro di ricerca come una caccia al tesoro priva di regole; mi aiuta non solo a conoscere meglio il territorio dove si svolgerà la mia storia, ma anche a entrare in sintonia con esso. Non vorrei scoraggiare chi da grande vorrebbe fare la scrittrice, ma non si può mai prescindere dalla ricerca, neppure quando si scrive un contemporaneo che si svolge a due passi da casa tua (come il Gatto Rosso, nel mio caso). Se poi ti salta lo sghiribizzo di attraversare l'Oceano, come ho fatto più volte - con Un Cuore nella Bufera (Alaska), Alta Marea a Cape Love (Maine) o Tutta colpa del vento (Wyoming) - le ricerche diventano ancor più necessarie; diventano l'aria che i protagonisti respireranno. Ho scritto queste storie americane tenendo Google Map sempre aperto, muovendomi virtualmente sulle strade vere, tra città e villaggi veri, basandomi su reali riferimenti geografici, citando località veramente esistenti (anche se con qualche licenza poetica) e, sulla base di queste (e della mia memoria ed esperienza), creandone di immaginarie. Come, ad esempio, l'aeroporto di Cody - teatro del primo incontro tra lui e lei in Tutta colpa del vento-, dove, tanto per fare un esempio, esiste veramente una statua raffigurante un Grizzly, come afferma la protagonista. Realtà (mi riferisco anche agli usi e i costumi, ovviamente) e finzione ben shakerate sono un ottimo punto di partenza, secondo me. 

L'areoporto di Cody, con la statua del Grizzly.

Se la ricerca è necessaria persino per una commedia romantica, contemporanea e molto leggera (come di solito sono le mie), per uno storico diventa fondamentale. Per immergermi nell'atmosfera di Un Amore di Fine Secolo, ambientato a New York tra l'ottobre del 1898 e l'alba del primo gennaio del 1900, ho trascorso ore e ore on line a documentarmi sui fatti più salienti accaduti in quell'arco di tempo nella Grande New York (come l'incendio dell'Hotel Windsor del 17 marzo 1899 o lo sciopero degli strilloni nell'estate dello stesso anno); ho consultato siti dedicati alla storia di NY (e la benemerita Wikipedia che è sempre un punto di partenza utile) e osservato con attenzione le moltissime immagini originali disponibili on line (un'immagine racchiude mille particolari, se la si osserva bene). In quell'epoca, la fotografia non era più una rarità. New York era già la capitale dell'editoria e i giornali (c'erano ben 19 quotidiani solo a NYC!) accompagnavano ormai i loro articoli con fotografie di stretta attualità (era entrato in vigore proprio nel 1897 un nuovo sistema per la stampa di foto sui giornali molto più veloce ed efficiente di quelli usati precedentemente). Così, poco per volta, immagine dopo immagine, si è animato nella mia testa (per una volta piena e non vuota!) il background dove  i miei personaggi avrebbero potuto poi vivere la loro storia. Desidero condividere qualcuna di queste immagini con voi. 


Yours Truly
                     Viviana



Camille Brontee, la mia protagonista,
 giornalista per caso.
L'inverno del 1899 fu uno dei più freddi e innevati del secolo 
sulla East Coast. La neve non manca nel mio romanzo.


L'incendio dell'hotel Windsor sulla Quinta Avenue. Centinaia di persone morirono bruciate, alcune lanciandosi dalle finestre per sfuggire alle fiamme. Era il 17 marzo del 1899. I miei protagonisti quel giorno erano lì.



Camille a passeggio sul ponte di Brooklyn. Camille
ne è affascinata.

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Ecco la Statua della Libertà come la vide Camille al suo arrivo a NYC  nell'ottobre 1898


Lo sciopero dei Newboys. Era l'estate del 1899. Camille darà loro una mano.


I due hotel Astoria e Waldorf sulla Quinta Avenue. Oggi non esistono più, 
ma Camille vi trascorrerà alcuni momenti indimenticabili.



giovedì 15 maggio 2014

ROMANZO IN USCITA? TAKE IT EASY!

Ci siamo. Il 16 maggio sarà su tutti gli store  Un Amore di Fine Secolo, il mio primo storico. Inutile dirlo, sono ultra emozionata. Scrivere un romanzo - per quanto possa essere leggero, come sono i miei - è un processo che ti coinvolge mentalmente e fisicamente per mesi. Ti immergi in un periodo storico, in una location che spesso non ti appartiene, ma che poco per volta impari a conoscere come casa tua; ti immedesimi con i tuoi personaggi, pagina dopo pagina: li fai crescere, ridere, soffrire, innamorare e cresci, ridi, soffri e ti innamori con loro.
Poi, quando hai revisionato per la centocinquantesima volta il testo e rivisto l'editing che saggiamente ti ha fatto la casa editrice (Dio benedica gli editor!), il lavoro è finito. Ora spetta all'editore (grazie Emma Books!) distribuirlo e al lettore, se vorrà, leggerlo. Tu, scrittore, sei fuori, ormai. Ma cosa fai, ti metti tranquillo e aspetti? 


Forse i più saggi lo fanno, io non ne sono capace. Continuo a ripensare alla storia, che forse poteva essere migliore; ai dialoghi, che riascolto nella mia mente e che proprio non vanno; a certe situazioni, che ora sembrano assurde; alle scene di sesso, all'improvviso troppo hot o troppo soft. 
È a questo punto che di solito i personaggi diventano dei veri stalker e mi fissano con aria di accusa incolpandomi dei loro difetti. Bastardelli petulanti e irriconoscenti!

Take it easy, dicevano gli Eagles (eccoli qui!). Magari potessi farlo, prendermela tranquilla, ma diavolo, non ci riesco! L'unica terapia che conosco è quella di mettermi subito a scrivere un' altra storia, conoscere dei nuovi personaggi, anche se poi, alla sera, penso sempre a loro. Agli stramaledetti stalker. 
Devo decisamente imparare a mandarli al diavolo.
Domani è il gran giorno, come se fosse il giorno della laurea di un figlio. Come un figlio, il mio romanzo diventerà adulto e incomincerà la sua vera vita, da solo. E io rimarrò a casa, a seguirne il successo o l'insuccesso, noiosa e opprimente come una mamma appiccicosa. E gli vorrò bene per sempre.
 Yours Truly
                        Viviana



Un Amore di Fine Secolo
maggio 2014 - EmmaBooks
La storia
È il 1898 e Camille Brontee, sfuggita al grigiore di Liverpool e della sua vita, sbarca a New York per andare incontro a un matrimonio combinato. Peccato che il promesso sposo, il “bastardo americano”, come subito lo soprannomina lei, non si presenti all’appuntamento. Per Miss Brontee inizia così l’avventura nel Nuovo Mondo, dove tutto è possibile, dove persino una donna può entrare a far parte di un universo tutto maschile come quello della redazione di un giornale, il Daily, e vivere una travolgente storia d’amore. Ma con chi? Con l’impacciato erede di un impero finanziario, Ken Benton, che la rispetta e la venera come una vestale, o con l’arrogante Frank Raleigh, spregiudicato editore del Daily, la cui sola vicinanza scatena in lei una guerra continua tra il cuore e la mente? Dovrà attendere gli ultimi sgoccioli del XIX secolo per scoprirlo...

Un Amore di Fine Secolo è un’appassionata quanto tormentata storia d’amore. Sullo sfondo, tra realtà e finzione: una New York moderna e vibrante, il mondo dell'editoria e della finanza, i capricci della high society, i conflitti sociali e le prime rivendicazioni femminili. Ma non solo. C'è un altro personaggio che sgomita e spinge lungo tutto il romanzo per emergere: è il Novecento, il nuovo secolo, con le sue promesse e le sue speranze. Per Camille, il secolo dell'amore.
 

A questo link potete leggere l'incipit.

E a questo,  racconto qualcosa del romanzo sul blog di Emma Books.