lunedì 20 gennaio 2014

UN ROMANZO AL PREZZO DI UN CAFFÈ? NO GRAZIE.

Per cominciare, un grande grazie a tutte coloro (uso il femminile perché presumo che abbiano risposto solo lettrici) che hanno dedicato tempo e attenzione al mio piccolissimo sondaggio relativo al costo degli eBooks e alla relativa influenza sulle classifiche di vendita. Il campione sollecitato a partecipare al sondaggio era altamente specifico e per nulla casuale, perché reclutato solo sui gruppi FB di appassionate di romance. Al sondaggio  hanno partecipato 66 persone (i risultati completi li vedete pubblicati sopra a questo post). 
La mia curiosità di partenza riguardava non tanto i gusti delle lettrici, quanto il modo in cui il prezzo influisce sugli acquisti e quindi sulle classifiche di vendita, puntualmente offerte dagli store on line: che queste siano fedeli o no, non possiamo certo dirlo, ma ci fidiamo. Per prima cosa ho analizzato il costo dei vari eBook nella classifica Kindle Romanzi Rosa di Amazon (comprende i primi cento titoli e viene aggiornata ogni ora) di lunedì 20 gennaio, delle ore 16/17.
Dei 100 ebook in
classifica, 40 costavano 1,99 euro o meno di 1,99 e di questi poco meno della metà era in vendita a 0,99 euro (ovvero  meno di un caffè, almeno a Milano). Addirittura, tra i primi 10 in classifica ( tra romanzi in offerta e non) ben 6 (sei)  costavano meno di 0,99  e uno 1,99 euro. La seconda fascia più rappresentata era quella degli eBook che vanno da 2,99 a 3,99 euro (cappuccino con brioche, o forse meno), con 35 titoli. La terza fascia, quella dei  4,99 euro (tra cui c'era anche il mio ultimo romanzo) con 17 titoli. Solo 8 titoli, infine, costavano dai 5 ai 9 euro. Insomma, a conti fatti 75 titoli su 100 costavano meno di 4 euro, e 40 su 100 meno di 2 euro. Ora, a fronte di questi dati, è così strano domandarsi se non siano i prezzi bassi a influenzare la classifica degli eBook, forse addirittura più di altri parametri?  
Ma veniamo ai risultati del sondaggio.


In relazione ai costi di un eBook:
il 21% delle partecipanti ha detto che tra 0,99 e 1,99% tende a comprare tutto. La stessa percentuale ha affermato che non vuole, a meno di casi particolari, spendere più di 2,99 (nessuno però ha dichiarato di comprare un titolo perché costa solo 0,99 euro).  
Il 40% ha detto che se è attirato da un titolo arriva a spendere fino a 5 euro e il 37% che, sopra ai 5 euro, ci pensa bene prima di comprare. Il 71% di non badare al costo se l'autrice è una delle sue preferite. Il 50%  di non fare differenza tra autori autopubblicati e quelli con un editore alle spalle, il 30% ammette invece di fare questa distinzione.
In quanto alla scelta dei titoli: il 46% ha detto di seguire i consigli delle altre lettrici che appaiono sui gruppi FB, sui forum o sui social tipo Anobii, il 30% di seguire le recensioni dei blog. Solo il 12% di affidarsi (anche) ai commenti dei lettori sulla pagina di Amazon, mentre appena il 3% (dato che mi pare molto basso) di guardare le classifiche di vendita Amazon. 



È ovvio, anche da questo piccolo sondaggio, che il costo di un eBook ha molto peso sulle scelte di chi legge (e lo capisco: come lettrice, sono la prima a cercare lo sconto o magari ad aspettare che i prezzi scendano un po')Ma, mi domando, dal punto di vista di chi scrive, che senso ha vendere un romanzo a meno di un caffè? E non che lo facciano solo gli autori che si autopubblicano; lo fanno tout court anche alcune case editrici (a esempio rimettendo in vendita parte del proprio catalogo a 1,99 o con delle promo che durano mesi). Badate, non sto parlando di promozioni di durata limitata, che sono sacrosante, e neppure di novelle o romanzi brevi che è giusto che costino meno, ma di prezzi base di romanzi di lunghezza adeguata. Per carità, viva il libero mercato e la concorrenza, ma...Quanti libri trovate in libreria allo stesso prezzo? Pochissimi.
Che sia fatto di carta o di bite, un romanzo è sempre un romanzo. Ci si mette lo stesso tempo a scriverlo. O dobbiamo presumere che - al di là dei titoli - ci siano romanzi di serie A e di serie B a seconda non del loro contenuto, ma del loro supporto? 
Ecco. Questo era il Viviana-pensiero. A voi, se vi fa piacere, la parola.
Viviana

PS. Qui potete trovare i molti commenti al post comparsi su FaceBook. Per comodità li ho radunati in un post successivo.           



4 commenti:

  1. Forse le case editrici abbassano i prezzi perché pensano di riuscire a vendere di più. Tutto sommato, se c'è chi afferma di comprare di tutto quando il prezzo è compreso fra 0,99 e 1,99, il ragionamento non è del tutto sbagliato. Alla fine guadagnano sulla quantità. Come lettrice non è il mio caso, non perché non badi a spese (anzi, uno dei motivi per cui prediligo l'acquisto di e-book sul cartaceo è proprio la spesa limitata), piuttosto perché tendo a comprare solo quei romanzi che realmente mi interessa leggere. Se trovo un e-book con una trama che non mi attira e di cui non ho letto recensioni in giro che me lo rendano più allettante, non lo compro neppure se è in vendita a 0,99 euro. :-P Quindi io mi lascio influenzare dalle recensioni, dalle trame e dalle autrici: per le mie preferite non bado a spese! Talvolta mi lascio influenzare anche dalle copertine, ma in misura minore. Diciamo che, se sono indecisa su una trama, ma la copertina è allettante... beh questo ultimo fattore fa pendere l'ago della bilancia! ;-)

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  2. Ho trovato il link a questo post condiviso da una mia amica scrittrice su Google+. Ti riporto fedelmente come l'ho commentato, così giusto per sentire anche un'altra opinione. Eccola, dunque: " Ma... io mi sento di dissentire su questa tua affermazione. Io purtroppo sono disoccupata e non per scelta e quindi capisco cosa vuol dire dover spendere dei soldi per acquistare un libro, soprattutto il peso anche se minimo che possono incidere su chi non ne ha o ne ha davvero pochi. Mettere un libro a buon prezzo vuol dire permettere a chiunque di leggere il tuo testo, quindi di far accostare la maggior parte dei lettori ai propri libri. Renderlo insomma accessibile e non proibitivo. Io, infatti, ho messo i miei libri sempre a basso prezzo, per agevolare tutti a leggerli (ricchi e meno abbienti). Non mi sento sminuita, anche se ho lavorato duramente per realizzarli. Mi metto semplicemente dalla parte "di chi non può" o "non potrebbe". E poi diciamolo francamente: nessuno spenderebbe (a buon diritto) tanti soldi per uno scrittore sconosciuto. Io non lo farei, perché dovrei pretenderlo dagli altri?"

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  3. @ Noewle: ma la scrittrice che ha scritto questo commento è una che si autopubblica? Perché non credo che Viviana si riferisse alle opere autopubblicate, quando parlava di prezzi troppo bassi. L'autore sconosciuto che si autopubblica, magari anche senza aver fatto fare un editing alla propria opera, è più che giusto che tenga i prezzi bassi. Un discorso diverso vale per l'autore di professione. Tanto più che non è lui che decide i prezzi della sua opera (come mi pare nel caso della scrittrice che tu hai citato) bensì la casa editrice che lo pubblica.

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  4. Ciao, trovo interessante il tuo sondaggio. Sono d'accordo con te sul fatto che svendere un romanzo che ha richiesto ore di lavoro (e non solo da parte dell'autore) sia assurdo. Trovo anche piuttosto deprimente ciò che viene fuori dalla tua indagine, cioè che le persone scelgano un libro sulla base del prezzo. Ma come si fa a ragionare così?!
    D'altra parte non posso fare a meno di pensare che i prezzi di molti ebook siano attualmente sproporzionati rispetto al cartaceo e che forse trovare un compromesso aiuterebbe chi non può permettersi di spendere. E mi riferisco a certe case editrici che ultimamente hanno fatto lievitare il prezzo dei libri cartacei e di conseguenza quello degli ebook.
    Ciao :)

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